I luoghi dell’arte con una marcia in più sono senza dubbio quelli che mostrano cura e integrazione con l’ambiente in cui si trovano. Alcuni di essi, poi, sembrano essere la naturale continuazione dello spazio e sono capaci di mescolare arte e natura, creando un dialogo unico. La Fondazione Gulbenkian a Lisbona è uno di questi posti: dove arte e natura dialogano in armonia.

Situata nel cuore del parco di Santa Gertrudes, nel quartiere di Palhavã, la Fondazione comprende un giardino botanico, un edificio principale che ospita la collezione permanente, un centro di arte moderna, una sala da concerti e un auditorium. Ogni elemento del complesso è progettato per dialogare con lo spazio, creando un’esperienza sensoriale unica per i visitatori. 

Il progetto nasce nella mente di Calouste Sarkis Gulbenkian: magnate del petrolio, proveniente da una aristocratica famiglia di origine armena stabilita in Turchia. Quando nel 1896 furono costretti ad abbandonare il paese per sfuggire alle persecuzioni contro gli armeni, la famiglia Gulbenkian si trasferì in Egitto e poi in Inghilterra dove Calouste iniziò la sua carriera nel settore petrolifero. Gulbenkian, definito “l’uomo del 5%” per la sua abile negoziazione di partecipazioni nelle industrie petrolifere, accumulò in pochi anni una delle fortune più ingenti del suo tempo. Fin da giovane, da appassionato amante dell’arte, iniziò presto a collezionare,, acquisendo opere che spaziano dall’antichità alla modernità.

Quando venne progettata la fondazione, pensata in parte per ospitare la sua collezione d’arte che si trovava a Parigi e a Londra, venne scelto un team di architetti (Alberto Pessoa, Pedro Cid e Ruy d’Athouguia) che ha sviluppato un progetto partendo da alcuni tratti caratteriali del fondatore stesso: “concentrazione spirituale, energia creatività e semplicità”.

L’edificio principale emerge dal verde circostante come un’emanazione organica del parco, con volumi bassi e orizzontali che si riflettono nei laghetti artificiali. Le grandi vetrate permettono alla luce naturale di entrare negli interni e offrono scorci suggestivi sul paesaggio esterno, creando un continuum visivo tra arte e natura. I percorsi interni invece sono concepiti per favorire un’esperienza di contemplazione e tranquillità, mentre i giardini, progettati dal paesaggista Gonçalo Ribeiro Telles e dall’architetto Antonio Viana Barreiro, costituiscono un’oasi di biodiversità, con specie autoctone e laghetti popolati da fauna locale.

Alla scoperta della Fondazione Gulbekian di Lisbona, passeggiando per le sale della collezione, eclettica in ogni sua parte e aperta a contaminazioni anche nella sezione contemporanea, si percepisce subito l’intento di stabilire un dialogo con il parco, invitando il visitatore a immergersi in un percorso che alterna spazi espositivi e verdi in un’esperienza fluida e rigenerante. Questa sintesi tra arte e natura, tra riflessione e scoperta, ha meritato alla Fondazione Gulbenkian il prestigioso premio Valmor per l’architettura nel 1975, nonché il riconoscimento come monumento nazionale dal 2010.

Alla scoperta della Fondazione Gulbenkian di Lisbona