Completando un lavoro iniziato già nella primavera di quest’anno, il nuovo album dei Fuera, “Sonega Sonela” si svincola da ogni costrizione, segnando una nuova tappa nella continua “metamorfosi” della loro creatività e aprendo le porte a un universo sonoro innovativo.


Da sempre, il trio partenopeo non può essere racchiuso in un solo genere o stile; il cambiamento fa parte della loro identità e si manifesta nella loro musica e i loro progetti in continua evoluzione.

Qui trovate quattro buoni motivi per ascoltare il loro nuovo album:

1. Stile d’avanguardia:

Non appartengono ad un genere solo, il loro può essere descritto solo con uno stile proprio, in continuo cambiamento e in progressione attraverso l’utilizzo di suoni sempre diversi. Ad ogni nuova uscita corrisponde una fase del loro percorso, anche interiore, che fiorisce all’esterno in un ascolto variegato, come se ogni volta si andasse a scoprire una differente versione del gruppo.

Una continua sperimentazione sonora che non solo mescola diversi generi musicali ma li unisce anche all’interno di ciascun brano, creando una sintesi all’ascolto che porta a qualcosa di unico e mai sentito prima.

2. Evasione dal quotidiano:

Nessun confine, obbligo o regola, la loro musica non si impone a nessuno, trasmette a tutti coloro che vi si approcciano la possibilità di fuggire dal quotidiano: che l’ascolto avvenga in solitudine o in compagnia, con le cuffie o con lo stereo, i loro ritmi trascendono dal reale trasportando tutti nota dopo nota in un mondo parallelo fatto di suoni nuovi che si sottraggono da l’aspettato per permetterci di lasciarci completamente andare.

3. Caleidoscopio di influenze:

Elettronica, techno, insieme a sonorità ambient e ritmi latini è la personalità sfaccettata di Sonega Sonela ispirata da artisti come Ralphie Choo, Rusowsky, CA7RIEL & Paco Armorso e riflesso di una sperimentazione audace e complessa. 

I Fuera si avventurano in territori sonori che fondono glitch, avant-pop e reggaeton, rielaborando le sonorità globali in una chiave personale. 

4. Lingua immaginaria:

L’uso della lingua spagnola sottolinea ulteriormente l’apertura a influenze latine e iberiche, e la continua ricerca di nuovi veicoli espressivi. Nel disco termini italiani e spagnoli si mescolano, fondono, creando testi che sembrano scritti in una lingua immaginaria.

Questa sperimentazione richiama il lavoro di artisti italiani come Franco Battiato, che ha più volte giocato con lingue e registri o Pino Daniele, che ha spesso integrato l’inglese al dialetto napoletano; allo stesso modo i Fuera si inseriscono in una tradizione italiana di sperimentazione linguistica, costruendo un linguaggio musicale senza confini geografici o culturali.
Oltre all’album, ti consigliamo la loro Live session di “Cosa fai stasera?” alla 10 A.M. ART di Milano.

Quattro motivi per ascoltare i Fuera e il loro nuovo album