Arssalendo è tornato. Come una statua che prende forma dal blocco di marmo, “1Respiro” si presenta come un’opera di sottrazione rispetto ai precedenti lavori di Arssalendo. L’artista fa della decostruzione uno strumento di crescita, abbandona i suoni alienanti che hanno caratterizzato il suo stile e scava fino a svelare una ballad delicata, affidata a chitarra e voce.
Il brano affronta il rapporto complicato con Roma e il senso di smarrimento che crea la città, evocando l’immagine del ritorno a casa da solo, nelle ore fredde e buie. In questo scenario, il focus si sposta lentamente nella mente dell’artista, tra attacchi di panico e ricordi dolorosi. “1Respiro” rappresenta una scelta artistica che sorprenderà molti.
Il progetto di Arssalendo parte dall’atmosfera post apocalittica di “Litania”, il suo album di debutto, caratterizzato da synth oscuri e campionamenti folli, per poi evolversi verso l’elettronica emocore di “Tutti ammassati senza affetto”, un progetto segnato da distorsioni, glitch e suoni metallici.
L’EP “Ma tu ci tieni a me?” lascia maggior spazio ai dubbi e alle emozioni dell’artista, che in quattro tracce fotografa l’anima fragile di una generazione alle prese con le proprie insicurezze.
Dopo un 2024 di ricerca e sperimentazione, Arssalendo cambia nuovamente pelle. La violenza sonora dei primi progetti suona ora come un processo catartico, uno sfogo personale necessario a trovare la lucidità cristallina di “1Respiro”. Una chitarra acustica accompagna una voce spezzata che sussurra ricordi intensi, mentre un muro di feedback prende spazio lentamente. I suoni spezzati e distorti, marchio distintivo dell’artista, ci sono anche qui, ma non per sopraffare l’ascoltatore: questa volta creano un loop avvolgente che resta impresso nella mente, una litania da canticchiare da soli, immersi tra i propri pensieri.