È uscito questo venerdì 13 dicembre “ERA”, il nuovo album di Estremo, dj e produttore della nuova scena che porta con sé innovazione e contaminazione.
Si tratta in effetti di un progetto complesso, che vede al centro un’idea ben definita, arricchita dall’intrecciarsi di più voci. In particolare quelle che si possono ascoltare in questo disco sono tutte femminili, e tramite esse, Estremo è riuscito a dar vita ad un universo musicale inedito, sperimentale e ricercato. Molteplici collaborazioni hanno, infatti, dato colore a questo progetto caleidoscopico, accompagnato da nomi quali Big Mama, Gaia, Francesca Michielin, Sally Cruz, Ele A, Mew, Rizzo, Caro Wow, Epoque, Nahaze, Eva Bloo, Fluente.
Le influenze musicali riconoscibili, riconducono ad un sound internazionale e richiamano alla mente nomi come Disclosure e Skrillex, facendo strada ad un’elettronica poco convenzionale nel panorama italiano, ma estremamente accattivante e coinvolgente per chiunque.
A dar prova di ciò, ci sono state ben due occasioni in cui è stata celebrata l’uscita di “ERA”, che hanno visto una risposta del pubblico decisamente positiva: il listening party in occasione della Milano Music Week, ed il release party in attesa della mezzanotte prima dell’uscita. Due serate di energia, ma soprattutto di sinergia tra Estremo e gli ospiti presenti, ossia i featuring dell’album, ma anche tra il pubblico e l’artista.
“ERA” costituisce un viaggio sonoro che parla da sé, che risulta completo già nelle produzioni, da cui emerge grande cura nella scelta dei suoni e negli arrangiamenti, i quali trasmettono un messaggio. Un messaggio che finisce per esplicitarsi definitivamente attraverso le voci delle artiste che hanno contribuito a dare un’immagine unica a questo progetto, osando. Ci troviamo, dunque, di fronte ad un immaginario definito nel dettaglio, dove sound e parole viaggiano simultaneamente, creando un punto di incontro tra musicalità e poesia.
“ERA” è un disco che osa, e che nel farlo, teletrasporta l’ascoltatore in un club già dopo i primi trenta secondi della prima canzone. Emana voglia di divertirsi ed abbandonarsi. Estremo ha dimostrato il talento di riuscire a fare tutto ciò con stile ed identità, sia nelle scelte compositive, che artistiche, spingendo ogni featuring a sperimentare per rompere le classiche barriere stilistiche e dar vita a risultati lontani dalle aspettative accostabili a ciascun nome presente nella tracklist.
L’artista porta avanti e mantiene vivo il mondo del clubbing, che costituisce una caratteristica riconoscibile e percepibile sin dalle versioni in studio dei brani. Poi è nella dimensione live che essi raggiungono la massima espressione. Le performance live richiama infatti lo stile e l’approccio di dj e produttori internazionali, come Fred Again.., e crea una condizione di coinvolgimento del pubblico che porta quest’ultimo a sincronizzarsi energicamente e a seguire il viaggio musicale verso cui conduce la musica di Estremo. Non si tratta di un semplice dj set, ma di un vero e proprio set live inscrivibile nella dimensione notturna del clubbing, che nella nuova scena del panorama italiano sta prendendo sempre più piede.
La traccia conclusiva del disco si intitola “CIÒ DI CUI HO BISOGNO”. È caratterizzata dalla presenza di un featuring non identificato, che compare sotto il nome di “ERA”, e simboleggia la fine di un progetto che ha spalancato le porte sul mondo di Estremo. E forse ciò di cui avevamo bisogno era proprio di mettere il naso fuori dalla zona comfort musicale a cui siamo abituati, per abbracciare nuovi mondi in cui identità stilistica, visione, sperimentazione e clubbing vanno ad intrecciarsi e finiscono per travolgerci tutti.