“Short & Sweet” dal Mudec di Milano arriva a Bologna in una danza di ironia e irriverenza che invade le sale del Museo Civico Archeologico. È qui che Martin Parr, maestro della fotografia contemporanea, mette in scena il suo spettacolo visivo. “Short & Sweet” è un invito a guardare il mondo con occhi diversi, a perdersi nelle pieghe dell’ordinario per scoprirne le contraddizioni e l’inaspettata bellezza.

Londra e Bologna, due città distanti, ma profondamente legate in questo racconto visivo, si riflettono l’una nell’altra. Come due specchi deformanti, rivelano non solo le loro differenze ma, soprattutto, la comune vena di eccentricità che le anima. I colori intensi, i dettagli esasperati, l’ironia tagliente di Parr trovano eco nei portici, nelle piazze e nei volti di chi la vive.

Qui, i wurstel diventano panini con la mortadella, i bagnanti londinesi fanno ecco alla riviera romagnola, i volti ribelli londinesi si ritrovano nei ragazzi di Piazza Verdi, seduti in piazza con lo stesso spirito di sfida. Bologna è così, ti accoglie e ti travolge, e tra le sue mille contraddizioni parla di noi e parla a noi tutti. Piazza Maggiore, cuore pulsante della città, i tortellini che racchiudono secoli di tradizione, i tumulti che segnano la sua storia, i portici che abbracciano e guidano, le aule studio gremite di sogni, i mercatini brulicanti di vita, l’università secolare e le note di Lucio Dalla che risuonano nell’aria: Bologna è tutto questo.

È un’energia vibrante, un’accoglienza che ti avvolge, un luogo che ti fa sentire parte di qualcosa, dove è facile perdersi e ritrovarsi. La fotografia di Parr è un invito a osservare il nostro quotidiano con occhi nuovi, a cogliere la bellezza nascosta nell’inaspettato e l’assurdità che rende la vita così umana. La Dotta, la città che non conosce barriere, diventa palcoscenico di questa teatralità visiva.

Le sue contraddizioni, i suoi eccessi e le sue tradizioni trovano nuova vita nei parallelismi che Parr intesse tra due culture apparentemente lontane. Bologna ha accolto questa mostra e ne ha incarnato lo spirito. Nella città più democratica di Italia si cela uno specchio pronto a rivelare noi stessi, ed è così che l’ironia di Martin Parr Incontra l’Anima di Bologna.