Dopo “The Globe”, album rap rivelazione del 2022, è finalmente uscito “Quarto di bue”, l’attesissimo nuovo EP di Kid Yugi interamente prodotto da Night Skinny. Del rapper di Massafra se ne parla da tempo nella scena italiana, e Night Skinny sembra averne colto le potenzialità già dagli albori. Prima scelto come uno dei volti di “Players Club 23” e poi parte di un progetto in collaborazione con uno dei producer più influenti della scena urban in Italia, Kid Yugi dimostra di essere tanto una promessa quanto una certezza dell’underground rap.

L’EP è stato anticipato dal singolo omonimo, il cui video ambientato prima in una macelleria e poi in una casa abbandonata riassume il concept della “realness” e della “durezza” dello stile di scrittura senza filtri di Kid Yugi. Il progetto si compone di altre cinque tracce, quattro delle quali in collaborazione con artisti del calibro di Guè, Tony Boy, Artie 5ive e Digital Astro.

In “Steppers” e “Porto il commerciale” emerge un Kid Yugi in tutta la sua “crudeltà” narrativa, alternandosi prima con Guè e poi con Artie 5ive in due tracce puramente rap nudo e crudo che delineano il filo conduttore dell’EP. La duttilità stilistica dell’artista si nota in“Sintetico” con Tony Boy, traccia più conscious che mette in risalto la vena sentimentale dell’artista, e in “Lo faccio per me” con Digital Astro, in cui emerge la volontà di riuscirci ad ogni costo per sé e per la sua famiglia. L’EP si conclude infine con “Ce Je”, traccia in solo con cui Yugi chiude il breve ma intenso viaggio dell’ascoltatore in modo tutt’altro che leggero.

“Quarto di bue” è il progetto che consacra il talento e l’unicità di Kid Yugi, il quale continua il suo percorso di evoluzione e crescita stilistica alternando scrittura cruda e diretta a riferimenti presi dal mondo letterario e cinematografico di cui egli stesso si proclama grande appassionato e fruitore. Le produzioni di Night Skinny esaltano ancora di più il flow e i tecnicismi del rapper pugliese rendendoli un duo tanto old school quanto attuale e pronto ad infiammare la scena underground per tanto tempo.

UN QUARTO DI KID YUGI